Nell’economia industriale classica, la creazione di valore era in larga parte legata all’accumulazione di capitale fisico, alla scala produttiva e all’efficienza manifatturiera. La produttività era misurata in termini di output tangibile e la competitività dipendeva dalla disponibilità di impianti, manodopera e materie prime. Con la progressiva affermazione delle tecnologie digitali, dell’automazione e della globalizzazione delle catene di fornitura, questa centralità della produzione materiale si è andata erodendo. Le imprese hanno iniziato a spostare il loro focus su attività intangibili come la ricerca e sviluppo, la progettazione, il branding, il marketing e la gestione dell’interfaccia con il cliente. Tali attività non producono beni fisici ma generano valore attraverso idee, relazioni, reputazione e informazioni. Il risultato è una trasformazione strutturale che investe non solo la composizione degli investimenti aziendali, ma anche il concetto stesso di capitale, valore, produttività e crescita economica. L’impresa moderna opera in un contesto dove la capacità di gestire asset intangibili diventa il vero fattore abilitante del vantaggio competitivo. Questo cambiamento richiede nuovi strumenti di analisi, nuove metriche e un ripensamento delle categorie tradizionali dell’economia e della contabilità industriale.
© 2025 Eleatiche
Substack è la casa della grande cultura