La trasformazione dell’economia contemporanea, caratterizzata dalla crescente centralità degli investimenti immateriali, impone una revisione profonda del concetto stesso di infrastruttura pubblica. Le economie avanzate non si fondano più esclusivamente su asset fisici come impianti industriali, immobili e mezzi di trasporto, ma sempre più su risorse intangibili quali software, capitale umano, processi organizzativi e reti di conoscenza. In questo contesto, le infrastrutture tradizionali, pur rimanendo necessarie, non sono più sufficienti a sostenere la crescita e la competitività. Le nuove condizioni economiche richiedono un’infrastrutturazione diversa, in grado di abilitare la produzione, la diffusione e l’uso efficiente del sapere e dell’innovazione. Lo Stato, in quanto soggetto regolatore e coordinatore, è chiamato a dotarsi di strumenti nuovi per favorire l’accesso a risorse che, pur essendo non materiali, sono oggi determinanti.