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La valutazione dei rischi geopolitici nei report di sostenibilità

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feb 14, 2025
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Negli ultimi anni, il rischio geopolitico ha assunto un ruolo sempre più rilevante nelle strategie aziendali, influenzando direttamente le valutazioni di sostenibilità e gli indicatori ESG. Le tensioni internazionali, i conflitti regionali, le guerre commerciali e le instabilità politiche stanno ridefinendo il contesto operativo delle imprese, imponendo una gestione più strutturata dell'incertezza macroeconomica. Sebbene i report di sostenibilità tradizionali abbiano storicamente privilegiato fattori ambientali e sociali, il panorama attuale evidenzia come le variabili geopolitiche possano incidere su catene di fornitura, mercati finanziari, costi operativi e strategie di mitigazione dei rischi. Di conseguenza, molte aziende stanno rivedendo il proprio approccio alla gestione dei rischi includendo le incertezze geopolitiche nelle analisi di scenario e nei modelli di governance, pur senza sempre tradurle in metriche ESG esplicite.

Il rischio geopolitico può impattare sulle performance di sostenibilità delle imprese in diversi modi. Ad esempio, le tensioni internazionali possono interrompere le catene di fornitura, rendendo più difficile il reperimento di materiali sostenibili o il rispetto degli standard ambientali. Un caso emblematico è rappresentato dal settore energetico, dove i conflitti possono rallentare la transizione verso fonti rinnovabili a causa dell’instabilità nei paesi produttori di materie prime critiche. Inoltre, sanzioni economiche e restrizioni commerciali possono influenzare le strategie ESG, costringendo le aziende a rivedere i propri piani di investimento in determinate aree geografiche. Anche le condizioni di lavoro possono risentire del contesto geopolitico, poiché la crisi in alcune regioni può aumentare il rischio di violazioni dei diritti umani e rendere più difficile l’implementazione di pratiche socialmente responsabili.

Negli ultimi due anni le principali aziende europee soggette alla nuova Direttiva CSRD e agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) hanno dovuto confrontarsi con rischi geopolitici senza precedenti (es. il conflitto in Ucraina). Abbiamo condotto una ricerca sulle maggiori aziende europee per capire come stanno iniziando a valutare l’impatto delle mutazioni geopolitiche a livello globale sulle loro performance in termini finanziari e di ESG. Dai report di sostenibilità e bilanci integrati emerge che tali imprese integrano questi rischi in vari capitoli – dalla gestione dei rischi tradizionali alla strategia di sostenibilità – spesso collegandoli alla doppia materialità richiesta dagli ESRS. Di seguito analizziamo come cinque settori ad alta esposizione geopolitica (energia, difesa, tecnologia, manifattura e materie prime) affrontano il tema, evidenziando sezioni del report coinvolte, classificazione del rischio, approccio qualitativo vs quantitativo, stime di impatto economico, indicatori utilizzati e riferimenti a framework ESG come SASB, TCFD, GRI, ISSB.

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