La protezione degli asset intangibili: una nuova dimensione del rischio strategico d’impresa
Nel contesto dell’economia post-industriale, la protezione degli asset intangibili diventa come un nodo strategico della gestione del rischio. Mentre nella fase industriale classica il rischio d’impresa era legato principalmente alla perdita o al danneggiamento di beni materiali – impianti, merci, scorte – oggi la vulnerabilità si concentra sugli elementi immateriali che costituiscono il cuore del valore aziendale: conoscenza tecnica, algoritmi, dati sensibili, marchi, reputazione, reti relazionali, modelli organizzativi. Questi asset, per quanto invisibili, sono esposti a rischi sistemici, attacchi esterni, appropriazioni indebite, dispersioni interne o deterioramenti reputazionali che possono compromettere in modo irreversibile la capacità competitiva dell’impresa. La loro protezione non può essere demandata alla sola funzione giuridica o alla sicurezza informatica, ma richiede una governance trasversale, integrata e consapevole della natura specifica di questi beni. Il capitale intangibile, per definizione, non ha una collocazione fissa e può essere replicato o trasferito con facilità: ciò lo rende insieme altamente scalabile e strutturalmente fragile. In un contesto dominato da reti globali, flussi digitali e mobilità delle competenze, il presidio degli intangibili diventa una componente essenziale della resilienza e della continuità operativa.