Nel contesto attuale, segnato da una diffusione crescente dell’automazione e dalla consolidata possibilità di delocalizzare molte attività operative, le imprese sono chiamate a distinguere con rigore ciò che rappresenta un nucleo strategico – il cosiddetto core – da ciò che può essere standardizzato, replicato o acquistato sul mercato. Il criterio non è più tecnico né funzionale, ma strategico: un’attività è core se rappresenta una fonte non imitabile di vantaggio competitivo. Se, invece, può essere svolta da un fornitore o da un sistema automatizzato senza perdita di qualità o unicità, essa è sostituibile. La capacità dell’impresa di operare questa distinzione e di allineare la propria struttura di costi e competenze a tale logica è diventata una condizione necessaria per mantenere margini sostenibili e rafforzare la propria posizione competitiva. In un’economia in cui la standardizzazione è tecnologicamente sempre più accessibile e la pressione sui costi è generalizzata, la selettività diventa una competenza organizzativa cruciale.
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